lunedì 4 settembre 2006

Il Padrino

Chi mi conosce bene, sa sicuramente due cose di me: 1) Ho passato diversi mesi degli ultimi sei anni in Armenia, dove ho molti amici; 2) Dal punto di vista religioso, il minimo che si possa dire di me è che sono agnostico. Sarete quindi stupiti solo a metà se vi dico che mi è stato richiesto di fare da padrino per due bambini, figli di cari amici armeni che vivono a Yerevan. Al di là del mio mangiapretismo, il fatto che abbiano pensato a me mi ha davvero commosso. Quindi ho deciso di accettare. Da qui si è aperto un dibattito tra prelati armeni sulla possibilità che io, cattolico di rito romano, potessi o meno far da padrino a bambini cattolici di rito gregoriano. Non so bene quali siano le differenze, tanto per me sarebbero comunque - con tutto il rispetto per i cattolici - delle cazzate sensa senso. Ho cercato su internet e ho trovato summe teologiche e documenti di una tale complessità che ho gettato la spugna. L'unica cosa che ho capito è che il problema esisteva. Ho avuto la tentazione di dire che era sufficiente il mio impegno a vegliare sulla sana crescita religiosa dei due pargoli e che se mi viene chiesto un impegno io in media lo garantisco, quindi - se necessario - mi sarei potuto anche impegnare a farli crescere nel culto dell'Uomo Ragno (che mi sembra una figura sana e altruista e poi è un supereroe con superproblemi). Poi ho pensato che forse non sarebbe stata una strategia convencente e ho preferito attendere la fine delle consultazioni. Alla fine, nel dibattito è intervenuto un prete armeno che ha passato diversi anni in India e che - da vero uomo di mondo - ha trovato una soluzione geniale nella sua assurdità. Pregherà a lungo affinché io, pur da "romano", nei confronti dei bambini agisca da "gregoriano". Dopo un congruo numero di preghiere, emetterà un certificato (de che ?) con il quale anche il Pope armeno mi accetterà come padrino. E ora di corsa a preparare il cotone per le guance.

Nessun commento: